COLLEZIONE DELLE CERE ANATOMICHE “LUIGI CATTANEO”

La Collezione delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” è ospitata in uno spazio libero e aperto che, oltre a conservare, esporre e curare quanto ereditato dal passato, vuole produrre nuovo sapere scientifico. La collezione di anatomia umana normale e patologica illustra il percorso intrapreso dagli studiosi di scienze mediche nel XVIII e XIX secolo quando, ormai acquisite le conoscenze sulla vera natura del corpo umano, si orientarono sull’indagine delle sue patologie. Le preparazioni in cera, ossa naturali ed essiccati costituiscono un importante nucleo di materiale a scopo didattico che completa, nel susseguirsi delle scoperte scientifiche, la collezione settecentesca di anatomia umana normale presente al Museo di Palazzo Poggi, rappresentando così un continuum nello studio medico, che eccelle nella città di Bologna fra Sette e Ottocento.

BIBLIOTECA MEDICA STATALE

La Biblioteca Medica Statale fu istituita nel 1925 come laboratorio culturale di sostegno allo studio e alla ricerca del Policlinico Umberto I di Roma, ed ebbe il compito di acquisire le principali opere moderne italiane e straniere nei diversi ambiti disciplinari della Medicina- Da allora la Biblioteca Medica ha costantemente operato per perseguire i suoi obiettivi: l’ incremento delle raccolte , la valorizzazione e tutela del patrimonio, il miglioramento e potenziamento delle attività di assistenza scientifica alla ricerca.

    

Il nucleo originario del patrimonio bibliografico, costituito dai fondi della Biblioteca Lancisiana, dell’Accademia Medica e della Biblioteca Alessandrina, si è arricchito nel corso del tempo con opere di notevole interesse scientifico e storico, frutto di lasciti e donazioni da parte di eminenti clinici e studiosi, tra i quali ricordiamo Casimiro Manassei, Luigi Galassi e Felice La Torre:

Fondo Manassei: circa 1400 volumi del docente di dermatologia Casimiro Manassei (1824-1893).

Fondo Galassi: circa 1300 volumi appartenuti a Luigi Galassi (1817-1895), preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma, rettore della medesima Università e presidente dell’Accademia Medica.

Fondo La Torre: circa 1000 volumi prevalentemente di ostetricia e ginecologia, tra cui molte edizioni dei secoli tra Cinque e Settecento, appartenuti a Felice La Torre (1846-1923), fondatore della rivista «Clinica ostetrica».

Moscheni Domenico Luigi, ``De' Bagni Di Lucca`` . Trattato | Lucca, Presso Giuseppe Rocchi, 1792
Prima edizione. Opera dedicata al Senatore Cristoforo Boccella, Rettore dello Spedale di S.Luca della Misericordia di Lucca.  Frontespizio arricchito da cornice e cartiglio allegorico. Cinque incisioni su rame, una all’inizio di ogni capitolo, raffiguranti il Bagno alla Villa, il Bagno caldo, le doccie basse, il Bagno Bernabò e il Bagno S.Giovanni.  Sia il frontespizio che le tavolesono opera di Giuseppe Angeli, autore di numerose incisioni di soggetto vedutistico. L’Opera si articola in cinque capitoli: “Della Storia de’ Bagni”, “Analisi dell’Acqua della Villa, e delle altre principali Sorgenti, che si ritrovano a’ Bagni di Lucca”, “Origine delle Acque de’ Bagni”, “Virtù medicinali delle Acque de’ Bagni”, “Dell’uso delle Acque”.

Ferdinand Bassi, ``Delle terme Porrettane``, Roma, nella stamperia di Giovanni Zempel, 1768
Prima edizione. Libro interessante sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista scientifico per le analisi delle acque e la spiegazione delle virtù dietetiche e mediche, sia per la bellezza della veste editoriale con le eleganti vignette, i capolettera figurati, le tavole con le piante e le strutture delle Terme, l’abitato di Porretta e il territorio vicino. L’opera fu pubblicata in origine come anonima ma fu dagli storici attribuita al botanico bolognese Ferdinando Bassi.

Le Terme di Porretta hanno oltre 2000 anni e la leggenda narra che fu grazie ad un bue ammalato, ormai incapace di reggere l’aratro e lasciato libero dal suo padrone, che vennero scoperte le proprietà delle acque: il bue, in uno dei suoi peregrinaggi, si dissetò alla Fonte termale – che poi venne chiamata Puzzola – e ritrovò il suo vigore. Da allora il bue guarito, è l’emblema delle Terme di Porretta.

Plinio Schivardi, ``Guida descrittiva e medica alla acque minerali, ai bagni di mare, agli stabilimenti idropatici, ai soggiorni d'inverno, alle cure col siero di latte e coll’uva`` , Milano, presso Adriano Brigola editore, 1869
Prima edizione con 16 tavole incise con le vedute di alcuni stabilimenti (Abano, Aqui, Bagni della Porretta, Bormio, Castellammare, Levico, Masino, Monte Generoso, Pejo, Rabbi, Recoaro, Salsomaggiore, S.Pellegrino, Santa Caterina, Tabiano, Trescore). Per ognuna delle località sono illustrate le caratteristiche e le proprietà delle acque e dei fanghi, la loro analisi chimica, la descrizione della località, delle sorgenti, delle terapie.

SCHIVARDI Plinio
(Brescia, 1833 – Roma, 1908), medico, studioso di grande impegno e di vasti interessi. Abbandonò presto Brescia per trasferirsi a Milano e poi a Roma. Vasta ed estremamente varia la sua produzione scientifica con studi di avanguardia specie sulla idroterapia.

Paolo Savi - Fedele Fedeli, ``Storia naturale e medica delle acque minerali dell'alta val di Nievole e specialmente di quelle delle RR. Terme di Montecatini`` , Pisa, Tipografia Nistri, 1870
Fedele Fedeli, illustre clinico dell’Università di Pisa, dette un notevole impulso per la valorizzazione delle acque, grazie anche alla collaborazione di Paolo Savi, geologo del medesimo ateneo. Frutto del lavoro dei due studiosi fu la pubblicazione di un volume intitolato Storia Naturale e Medica delle Acque Minerali dell’Alta Val di Nievole e specialmente di Montecatini (1870), ove si affrontavano in modo approfondito le origini geologiche, le proprietà delle varie sorgenti, facendo riferimento a numerosi casi clinici trattati con le diverse acque e osservati dallo stesso Fedeli. I due studiosi, inoltre, fecero opera di divulgazione, in Italia e all’estero attraverso opuscoli e articoli su quotidiani, circa gli effetti curativi delle sorgenti dei Bagni, tanto che, già a quell’epoca, la fama di Montecatini richiamava villeggianti da tutto il mondo.

L’opera è un eccellente resoconto sulle varie sorgenti termali dell’alta Val di Nievole con un approfondimento sulle Reali Terme di Montecatini, in cui sono analizzate non solo le proprietà organolettiche e curative delle fonti termali, ma viene anche riportata un’ampia narrazione storica e di contesto sociale.

Giandomenico Martelli, ``Delle acque Caje ovvero de’ Bagni di Viterbo opera fisico-medica ...`` , In Roma, nella stamperia di Marco Pagliarini, 1777
Prima edizione. Opera dedicata al card. Antonio Casali. Frontespizio in rosso e nero ed una grande veduta dei bagni incisa in rame e ripiegata raffigurante il “Prospetto principale dei Bagni Thermali della Ecc.ma Communità di Viterbo restaurati per ordine del Sig. Cardinale Casali, Prefetto del Buon Governo, l’anno 1777”.

Domenico Morichini, ``Notizia sopra le due acidule adoperate in Roma ...`` , Roma, presso Francesco Bourlié, 1818
Prima edizione di una raro studio sulle due fonti romane, opera del medico e chimico Domenico Morichini (Civita d’Antino, 1773 – 1836), archiatra di Pio VII, professore di chimica nell’Archiginnasio di Roma, arcade con il nome di Melampo di Coo. Sono presenti quattro tavole in grande formato: la prima, incisa da Chiara Fumaroli su bozzetto di Simone Pomardi, raffigura la “Veduta generale de i Bagni di Acqua Santa”; la seconda riporta la relativa pianta, le due rimanenti elencano le proprietà fisiche e chimiche e i principi costitutivi dell’Acqua Santa e dell’Acqua Acetosa. Sul frontespizio incisione calcografica, sempre realizzata dalla Fumaroli su disegno del Pomardi, raffigurante l'”Ingresso a i Bagni di Acqua Santa”.